44 Queste colonne son significate
Per le sei Fede, e quella d’oro è prima
L’altre, secondo poi la qualitate,
Di grado in grado più e men si stima;
Quivi son le carattere segnate,
Di cui convien ch’ogni anima s’imprima,
E la Fede sua elegga in questo chiostro
Prima che infusa sia nel corpo nostro.
45 Gli spiriti che guardan questo loco,
Mentre l’anime passano, ognun priega;
Elle sen vanno come uccello a giuoco,
Volgonsi a quella ove il desio le piega;
Perchè ancor semplicette sanno poco,
Ma pur libero arbitrio non si niega;
Quella che abbraccion, poi la fede è loro:
Beato a quel ch’abbracciato arà l’oro.
46 Io parlo per parabola, chi intende,
Ch’io so che tu se’ pur quel Gano antico,
A cui bianco per nero non si vende,
E non si scambia il dattero col fico;
Ma sopra tutto un giusto amor raccende,
Di riveder sì caro e vero amico:
E ringrazio colui che t’ha mandato,
Non so se Carlo o dal Cielo ordinato.
47 Poi che il parlar tra costor fu finito,
E partito il gran popol saracino,
Il conte Gan con gran corte n’è ito
Al bel palazzo del re Bianciardino:
Marsilio fece un solenne convito
L’altra mattina ordinar nel giardino,
E Gan vi venne e portò quella vesta
Che gli donò, per far più allegra festa.
48 Ma drento nella mente sua lavora
Un pensier ch’era amaro, oscuro e fosco;
E dicea: Che farò? pentomi ancora:
Questo peccato, poi ch’io lo cognosco,
Tanto è più grave; e già s’appressa l’ora.
Ma l’anima avea già beuto il tosco:
E non isperi ignun con Dio concordia,
Passato il segno di misericordia.