Pagina:Pulci - Morgante maggiore II.pdf/22


canto decimottavo 19

89 E Salicorno avea già domandato:
     Dov’è Rinaldo? io vorrei pur trovarlo.
     Orlando, come lo vede appressato,
     Diceva: O Salicorno, or puoi provarlo:
     Ecco colui, ch’hai tanto minacciato:
     Questo è Rinaldo tuo, col quale io parlo.
     E volsesi a Rinaldo e disse seco:
     Questo gigante vuol provarsi teco.

90 Quando il gigante vedeva Rinaldo,
     Parvegli un uom nell’aspetto gagliardo,
     E tutto stupefatto stava saldo:
     Guarda il Cristiano, e guardava Baiardo,
     E raffreddossi, che parea sì caldo;
     Disse: Baron, s’ogni tuo effetto guardo,
     Non vidi mai il più bel combattitore,
     Ma tu se’ il capo d’ogni traditore.

91 Tu uccidesti già de’ miei consorti
     Quel Chiariel, che fu tanto nomato.
     De’ miei fratelli due n’avete morti,
     E Brunamonte sai che l’hai ammazzato
     Con mille tradimenti e mille torti;
     E Mambrin ch’era del mio sangue nato,
     E Gostantin con inganno uccidesti,
     E meritato hai già mille capresti.

92 Noi siam rimasi sei fratei carnali;
     Ma punirotti io sol, traditor fello.
     Rinaldo stava tuttavia in sull’ali,
     Come il terzuol, per dibattersi a quello;
     E disse: Badalon, se tanto vali,
     Come ti fe cader qui il mio fratello?
     Dunque tu chiami traditor Rinaldo,
     Che sai che tu se’ il fior d’ogni ribaldo?

93 Disse il gigante: Orlando, io mi ti scuso,
     Non può ciò comportar nostra natura;
     Costui mi par co’ giganti poco uso:
     Chè s’io comincio per la sua sciagura,
     Gli forbirò col mazzafrusto il muso.
     Rinaldo, che smarrita ha la paura,
     Gli volle dar col guanto nel mostaccio,
     Se non che Orlando gli pigliava il braccio.