82 Però noi non facciam mai ignun disegno,
Ch’un altro non ne faccia la fortuna,
E dà sempre nel brocco a mezzo il segno,
Sanza pietà, sanza ragione alcuna:
Questa persegue i buon, perchè gli ha a sdegno,
Insin che v’è delle barbe sol una,
E fa de’ matti savj e i savj matti,
E chi prestar vorrebbe, ch’egli accatti.
83 Astolfo va per un luogo deserto
Di qua, di là, come avvien gli smarriti.
Era di notte: un lume s’è scoperto,
Dove abitavan tre santi romiti,
Ch’avien più tempo disagio sofferto
Per riposarsi agli eterni conviti:
Astolfo, come vide il lumicino,
Subito inverso quel prese il cammino.
84 Giunto a’ romiti, la porta bussava,
E ricettato fu nel romitoro:
La notte certi Pagan v’arrivava
E ’mbavagliorno8 e ruborno costoro;
E perchè pure il bottin magro andava,
D’Astolfo anco il caval vollon con loro;
Astolfo si destava, e sendo desto,
Di questo caso s’accorgeva presto.
85 E sciolti que’ romiti e sbavagliati,
E’ domandò donde e’ preson la via
Color che gli hanno così maltrattati;
Un di costoro a Astolfo rispondia:
Lasciagli andar, che saran ben pagati
De’ lor peccati e d’ogni colpa ria
Da quel Signor ch’eterno ha stabilito,
Che ’l ben sia ristorato e ’l mal punito.
86 Questi son rubator, che sempre stanno
Per questi boschi, e son gente bestiale,
Ed altra volta già rubati ci hanno.
Ma non ci manca il pane celestiale,
E sempre ci ristora d’ogni danno:
Se gli trovassi, e’ ti potrien far male;
Lasciagli andar, chè Dio ragguaglia tutto,
E rende a’ servi suoi merito e frutto.