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100 il morgante maggiore.

87 Ricciardetto, e Rinaldo, ed Ulivieri,
     E ’l Veglio tutti intorno sono armati:
     Ognun guardava questi cavalieri
     Per maraviglia, e stavan trasognati:
     L’Amostante, ed Orlando co’ destrieri
     In questo tempo si sono accostati;
     Le lance parvon due trombe di vetro;
     Poi si rivolson con le spade addietro.

88 Lo ’mperadore avea questo sentito,
     E per veder costor provarsi, venne,
     E sopra un bel giannetto era salito,
     Che non correva, anzi batte le penne:
     Orlando Leopante ha già ferito,
     Tanto che spesso gran doglia sostenne;
     Pur nondimen tuttavolta s’arrosta,
     E con la spada facea la risposta.

89 Rinaldo, ch’era un diavolo incantato,
     E vuol sempre veder cose terribile,
     Diceva pure: Tu non se’adirato
     Al conte Orlando, o far non vuoi il possibile.
     Orlando s’era per questo infocato,
     E facea cose che non son credibile:
     Dando al Pagan con sì fatta tempesta,
     Che in su l’arcion gli batteva la testa.

90 Leopante era tra cattive mani:
     Non sa che quella spada è Durlindana,
     Che tanti n’ha già morti de’ Pagani,
     E si pentia della sua impresa strana;
     E dopo molti colpi assai villani,
     Volle veder come la strada è piana;
     E cadde tra sue gente in terra morto,
     E così ebbe del lione il torto.

91 Così vinse la forza la ragione,
     Che ogni volta non si vuol difendere:
     Il savio sempre fugge la quistione,
     Ed è pur bella cosa il mondo intendere.
     Ecco che Leopante ora ha il lione,
     Che colla lancia lo volle contendere:
     La lancia è rotta, e la vita gli costa,
     Chi cerca briga ne trova a sua posta.