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44 il morgante maggiore.

18 Orlando rise, e guardava Morgante
     E disse: Andianne omai per la più piana:
     Io credea pur qualche baron prestante
     Pugnassi qui per la dama sovrana:
     Per vagheggiar non venimmo in Levante.
     Ebbe vergogna assai Meridiana:
     Sanz’altro dir, colla sua chioma sciolta,
     Collo scudiere alla terra diè volta.

19 Manfredon disse, com’e’ vide Orlando:
     Dimmi, baron, com’andò la battaglia?
     Orlando gli rispose sogghignando:
     Venne una donna coperta di maglia,
     E perchè l’elmo gli venni cavando,
     Su per le spalle la treccia sparpaglia.
     Com’io cognobbi ch’ell’era la dama,
     Partito son per salvar la sua fama.

20 Lasciamo Orlando star col Saracino,
     E ritorniamo in Francia a Carlo Mano.
     Carlo si stava pur molto tapino,
     Così il Danese, e lieto era sol Gano,
     Poi che non v’è più Orlando Paladino;
     Ma sopra tutti il sir da Montalbano,
     Astolfo, Avino, Avolio, e Ulivieri
     Piangevan questo, e così Berlinghieri.

21 Chimento un giorno il messaggio è tornato,
     E inginocchiossi innanzi alla corona,
     Dicendo: Carlo, tu sia il ben trovato,
     Di cui tanto il gran nome e ’l pregio suona.
     Rinaldo, che lo vide addolorato,
     Disse: Novella non debbi aver buona.
     Donde il messaggio disse lacrimando:
     Io ho trovato il tuo cugino Orlando.

22 E mentre che più oltre volea dire,
     Sì fatta tenerezza gli abbondava,
     Ch’e’ non potè le parole finire,
     Quando i baroni intorno riguardava,
     Ch’Orlando ricordò nel suo partire,
     E tramortito in terra si posava:
     Perchè ciascuno allor giudica scorto4
     Che ’l conte Orlando dovessi esser morto.