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36 il morgante maggiore.

69 Or vo’ pregarvi, famosi baroni,
     Che ’l nome mi diciate in cortesia.
     Orlando disse con grati sermoni:
     Io vel dirò, perchè in piacer vi sia,
     Benchè far vi vorremo maggior doni:
     Pur negar questo fare’ villania.
     Più tempo ho fatto in Levante dimoro,
     E son chiamato da ciascun Brunoro.

70 E questo mio compagno, ch’è gigante,
     Veder potrete quanto è valoroso;
     Fassi chiamare il feroce Morgante,
     Ed è più che non mostra poderoso.
     In Macometto crede, e Trevigante.
     Il re, sentendol molto grazioso
     Rispose: Per mia fè, che voi sarete
     Da me trattati come voi vorrete.

71 E quanto può Manfredon gli onorava,
     E nel suo padiglion sempre gli tenne,
     E molte cose con lor ragionava.
     Ma finalmente un dì per caso avvenne,
     Che Lionetto quel campo assaltava,
     E ’nverso il padiglion, come e’ suol, venne;
     E Manfredon chiamava con un corno
     Alla battaglia per più beffe e scorno.

72 E cominciò per modo a muover guerra,
     Che molta gente faceva fuggire:
     Parea quando alle pecore si serra
     Il lupo, onde il pastor si fa sentire:
     E qual ferisce, e qual trabocca in terra,
     E molti il dì ne faceva morire;
     E chi fuggir non può ne va prigione,
     Onde fuggivan tutti al padiglione.

73 Il conte Orlando udì che Lionetto
     Aveva il campo in tal modo assalito,
     Ch’ognun fuggia dinanzi al giovinetto;
     Subito sopra Rondel fu salito,
     E disse: Vienne, Morgante, io t’aspetto:
     Di Lionetto non hai tu sentito?
     Tu vedrai or di Macon la possanza,
     E del tuo Cristo, in chi tu hai speranza.