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28 il morgante maggiore.

29 Basta che le vivande non sognai;
     E s’elle fussin ben di Satanasso,
     Arrechimene pure innanzi assai.
     Tre giorni in questo error s’andorno a spasso,
     Senza trovare ond’egli uscissin mai;
     E ’l terzo giorno scesi giù da basso,
     'N una loggia arrivorno per ventura
     Donde un suono esce d’una sepoltura.

30 E dice: Cavalieri, errati siete:
     Voi non potresti di qui mai partire,
     Se meco prima non v’azzufferete:
     Venite questa lapida a scoprire,
     Se non che qui in eterno vi starete.
     Per che Morgante cominciò a dire:
     Non senti tu, Orlando, in quella tomba
     Quelle parole che colui rimbomba?

31 Io voglio andar a scoprir quello avello,
     Là dove e’ par che quella voce s’oda;
     Ed escane Cagnazzo, e Farfarello,
     O Libicocco, col suo Malacoda:
     E finalmente s’accostava a quello,
     Però che Orlando questa impresa loda,
     E disse: Scuopri, se vi fussi dentro
     Quanti ne piovvon mai dal ciel nel centro19.

32 Allor Morgante la pietra su alza,
     Ecco un diavol più ch’un carbon nero,
     Che della tomba fuor subito balza
     In un carcame20 di morto assai fiero,
     Ch’avea la carne secca, ignuda, e scalza.
     Diceva Orlando: E’ fia pur daddovero:
     Questo è il diavol, ch’io ’l conosco in faccia:
     E finalmente addosso se gli caccia.

33 E questo diavol con lui s’abbracciòe:
     Ognuno scuote; e Morgante diceva:
     Aspetta, Orlando, ch’io t’aiuteròe;
     Orlando aiuto da lui non voleva;
     Pure il diavolo tanto lo sforzòe,
     Ch’Orlando ginocchion quasi cadeva;
     Poi si riebbe, e con lui si rappicca:
     Allor Morgante più oltre si ficca.