59 Pur se con meco volete provarvi,
Contento son, ma facciam questo patto,
Che a Babillona dobbiate tornarvi
Con tutta vostra gente, s’io v’abbatto;
Se mi vincete, il castel vo’ donarvi.
Rispose Antea: Per Macon, ciò sia fatto;
Piglia del campo, gentil mio Guicciardo,
Ch’io proverrò come sarai gagliardo.
60 Preso del campo, le lance abbassaro,
E vengonsi a ferir con gran fierezza;
E poi che insieme i destrier s’accostaro,
Il buon Guicciardo la sua lancia spezza,
E molti tronchi per l’aria n’andaro;
Ma la fanciulla il colpo poco apprezza,
E per tal modo Guicciardo ha ferito,
Che di cadere alfin prese partito.
61 Disse la dama: Tu se’ mio prigione,
Io vo’ provarmi con quell’altro ancora.
E mandò via Guicciardo al padiglione,
E ’nverso Alardo s’accostava allora,
E disse: Piglia del campo, barone,
Poi che Guicciardo della sella è fuora.
Alardo presto allor del campo tolse,
E l’uno incontro all’altro il destrier volse.
62 Vanno più presto ch’uccello, o saetta
Di buon balestro o arco diserrata,
E pensa ognun la lancia in resta metta,
Quando fu tempo d’averla abbassata:
E come insieme furono alla stretta,
Tremò la terra, e parve impaurata,
Tanto Antea grida, e ’l suo caval conforta,
Che ’l suo signor come un drago ne porta.
63 Alardo nello scudo appiccò il ferro,
E fece colla lancia il suo dovuto;
Ma poco valse il colpo, s’io non erro,
Chè nol passò, benchè sia molto acuto,
Perchè non era una foglia di cerro:
E finalmente restava abbattuto,
Ch’al colpo della donna non s’attenne;
Tanto ch’a lui come a quell’altro avvenne,