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CANTO DECIMOSETTIMO.
ARGOMENTO.
Ecco Rinaldo a Babbillona, ed ecco
Gano attorno al Soldano, acciò disperso
Resti Rinaldo da quel Veglio becco,
Che su in montagna la suona a traverso:
Gano modella poi con altro stecco,
E contra Montalban l'ira ha converso:
Antea l’assedia, allor ch'altrove Orlando
La figlia al re Falcon sta liberando.
1 Vergine innanzi al parto, ed ora e sempre,
Vergine pura, Vergine beata,
Vergine che ’l tuo figlio in ciel contempre,1
Vergine degna, Vergine sacrata,
Vergine, ch’ogni cosa guidi e tempre,
Vergine con Gesù nostra avvocata,
Vergine piena di grazia e di gloria,
Vergine eterna, aiuta la mia storia.
2 Sappi, ch’io son colui per cui sospira
Nella città la figlia del Soldano;
Ma la fortuna, che sue rote gira,
M’ha qui condotto cogli sproni in mano,
E di me fatto il berzaglio e la mira:
Or pur torrai quest'alfana, Pagano,
Chè ’l mio cavallo ho perduto Baiardo,
E ’l mio cugin, che mai fu il più gagliardo.
3 Nella città n’andrai subito a quella;
Dì che Rinaldo in sul campo l’aspetta
Alla battaglia, armato, non in sella,
Che vuol de’ suoi prigion far la vendetta:
Vedrai che gli parrà buona novella.
Gualtier sopra l’alfana si rassetta,
E presto in Babillona andava a Antea,
E quel ch’ha detto Rinaldo, dicea.