34 Rinaldo un tratto Frusberta riserra,
Per dare al conte Orlando in sulla testa:
Orlando si scostò, donde il brando erra,
E cadde in basso con tanta tempesta,
Che si ficcò più d’un braccio sotterra:
Pensa se fatto gli arebbe la festa,
E se fu grande il furore e la rabbia,
Ch’appena par che la spada riabbia.
35 Orlando allor se gli scagliava addosso,
E grida: Or potre’ io, come tu vedi,
Tagliarti colla spada insino all’osso;
Poi che tu ha' confitto il brando a’ piedi:
Ma basta che tu intenda sol ch’io posso,
Ch’io non son traditor, come tu credi.
Disse Rinaldo: Ogni ragion hai tue,
E che sia traditor mai dirò piue.
36 Era già sera, e ’l Sol verso la Spagna
Nell’ocean tuffava i suoi crin d’oro,
E Chiariella graziosa e magna
Benignamente parlava a costoro:
Perchè e’ si fa già bruna ogni campagna,
Ponete fine a sì fatto martoro;
E per mio amor, così vo’ che si segua
Che venti dì facciate insieme triegua.
37 E l’uno e l’altro rimase contento.
Diceva Chiariella: Al mio parere,
Non vidi mai più a uom tanto ardimento,
Nè mai più penso a’ miei giorni vedere;
Io triemo tutta, quando io mi rammento
De’ colpi fatti e del vostro potere:
E perchè tanta virtù si conservi,
Ho chiesto triegua e vo’ ch’ognun l’osservi.
38 Rinaldo si tornò col suo Balante
Al padiglione, e la sua Luciana
Gli trasse l’arme, ch’avea messe avante.
Orlando torna alla città pagana:
E Chiariella disse all’Amostante,
Che gli pareva oltre ogni cosa umana
Quel ch’avea fatto in sua presenzia Orlando,
Dicendo: Quanto so, tel raccomando.