4 Rinaldo, che dì e notte non soggiorna
Per riavere il suo cugin perfetto,
Poi ch’attendata fu la gente adorna,
All’Amostante mandò Ricciardetto,
Dicendo: A lui va presto, e qui ritorna
Con la risposta, e conchiudi in effetto,
Ch’a corpo a corpo oppur campal battaglia
Subito fuor ne venghi alla schermaglia.
5 E Ricciardetto andò, come e’ gl’impose,
E fece all’Amostante la ’mbasciata;
Il qual molto superbo a lui rispose,
Che non sa chi si sia questa brigata,
E molta maraviglia ha di tal cose;
Che la corona sua sempre onorata
Combatter non è usa mai in Levante
Con qualche vile arcaito1 o ammirante;
6 Che truovi uom simigliante a sua corona,
E poi verrà di fuor comunch' e’ vuole
A corpo a corpo a provar sua persona;
Ma di campal battaglia assai si duole
Sanza giusta cagion lecita o buona;
E poi soggiunse ancor queste parole:
Se tu non fussi messaggier mandato,
Colle mie man so ch’io t’arei impiccato.
7 Non lascio per amor, ma per vergogna;
A quel che t’ha mandato fa’ risposta;
Domandal s’egli è desto, oppur se sogna;
Chè molto pazza fu la sua proposta:
Nè d’aspettar qui altro ti bisogna:
Questo ti basti, e vattene a tua posta.
Ma Ricciardetto non fu paziente,
E così disse disdegnosamente:
8 Se conoscessi ben chi a te mi manda,
Nol chiameresti arcaito per certo,
E pazza non terresti sua domanda;
Ma si conosce il tuo vil core aperto:
Sappi che stu se’ re da questa banda,
Quand’io t’avessi pur molto sofferto,
O Amostante vil, superbo e sciocco,
Il mio signore acquistato ha il Murrocco;