54 Acciò ch’ognun sia più sicuro e certo,
Com’e’ son morti, e non abbin paura
Andar soletti per questo deserto;
E perchè veggan la mia mente pura
A quel signor37, che m’ha il suo regno aperto,
E tratto fuor di tenebre sì oscura.
E poi tagliò le mani a’ duo fratelli,
E lasciagli alle fiere, ed agli uccelli.
55 Alla badia insieme se ne vanno,
Ove l’abate assai dubbioso aspetta:
I monaci, che ’l fatto ancor non sanno,
Correvano all’abate tutti in fretta,
Dicendo paurosi e pien d’affanno:
Volete voi costui drento si metta?
Quando l’abate vedeva il gigante,
Si turbò tutto nel primo sembiante.
56 Orlando, che turbato così il vede,
Gli disse presto: Abate, datti pace;
Questi è Cristiano, e in Cristo nostro crede,
E rinegato ha il suo Macon fallace.
Morgante i moncherin mostrò per fede,
Come i giganti34 ciascun morto giace;
Donde l’abate ringraziava Iddio,
Dicendo: Or m’hai contento, Signor mio.
57 E risguardava e squadrava Morgante,
La sua grandezza e una volta e due;
E poi gli disse: O famoso gigante,
Sappi ch’io non mi maraviglio piue,
Che tu svegliessi e gittassi le piante,
Quando io riguardo or le fattezze tue;
Tu sarai or perfetto e vero amico
A Cristo, quanto tu gli eri nimico.
58 Un nostro Apostol, Saul già chiamato,
Perseguì molto la fede di Cristo;
Un giorno poi dallo spirto infiammato:
Perchè pur mi persegui? disse Cristo:
E si ravvide allor del suo peccato;
Andò poi predicando sempre Cristo,
E fatto è or della fede una tromba,
La qual per tutto risuona e rimbomba.