3 Di questo l’Amostante s’allegroe,
Che quello uficio pigliassi la dama,
E le chiavi a costei raccomandoe.
Or questo è quel che la donzella brama:
Subito al conte Orlando se n’andoe
Alla prigione, ed umilmente il chiama,
Dicendo: Cavalier, di te mi pesa,
E ciò che vuoi farò per tua difesa.
4 Orlando quanto può costei ringrazia,
E disse: Dimmi: sai tu la cagione,
Perchè il tuo padre in tal modo mi strazia,
E messo m’ha di subito in prigione?
Di questo fa, per Dio, mia voglia sazia,
Trammi di dubbio e di confusione:
E stu non mi puoi trar di questa torre,
Non mi lasciar almen la vita tòrre.
5 Rispose Chiariella al paladino:
La cagion che ’l mio padre t’ha qui preso,
È che ’l Soldano da un certo indovino
Come tu sia Cristian par ch’abbi inteso,
Benchè tu mostri d’esser Saracino;
E perchè del gigante tiensi offeso,
Ha fatto pace col Soldano e saldo
Di vendicarsi del suo Marcovaldo.
6 Ogni Cristian ch’uccide un Affricante,
Secondo nostra legge morir debbe;
Tu uccidesti adunque quel gigante,
La vita al nostro modo te n’andrebbe;
Ma perch’io t’ho già eletto per mio amante,
Tolsi le chiavi, chè di te m’increbbe;
E di morir non dubitare omai,
Chè tu se’ salvo, e libero sarai.
7 Io ho tanto sentito ricordare
Quel cavalier ch’Orlando è nominato,
Che sue virtù m’han fatto innamorare,
E per suo amor non sarai abbandonato;
Del nome tuo, di me ti puoi fidare,
Dimmel, baron, ch’assai mi sarà grato.
Orlando rispondea: Gentil madama,
Io son colui che Orlando il mondo chiama.