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232 il morgante maggiore.

69 Fe per Parigi la cerca12 maggiore;
     Le trombe innanzi, e stendardi e bandiere,
     Minacciando, e chiamandol rubatore;
     Ma nondimen del Signor del Quartiere
     E di Rinaldo temea il traditore,
     E tuttavolta gliel parea vedere.
     Terigi presto del fatto s’accòrse,
     Al conte tosto ed a Rinaldo corse.

70 Orlando sopra Vegliantin s’assetta:
     Rinaldo sta, come suole il falcone
     Uscito del cappello, alla veletta;
     Ma per aver più salvo Ganellone,
     Che si scostassi di Parigi aspetta,
     Tanto che fussi giunto allo scaglione:
     Dicendo: Quanto più si scosta Gano,
     Tanto più salvo poi l’aremo in mano.

71 Lasciali pur alle forche venire,
     Chè se noi gli assaltassim così tosto,
     Nella città potrebbon rifuggire;
     Io vo’ che ’l traditor tarpiam discosto:13
     Astolfo in modo alcun non dee morire;
     Noi giugnerem più a tempo che l’arrosto:14
     Forse verrà a veder lo ’mperadore,
     E vo’ colle mie man cavargli il cuore.

72 I Maganzesi so che sgomberranno,
     Come vedranno scoperto il Quartieri,
     O ’l Lione sbarrato mireranno.
     Così si furno accordati i guerrieri,
     E come i can cogli orecchi alti stanno,
     Per assaltare o lepretta o cervieri.
     Gan traditor con molto oltraggio e pena
     Astolfo in verso le forche ne mena.

73 Non potre’ dire il signor d’Inghilterra
     Come schernito sia da quella gente;
     Per non vederla, gli occhi spesso serra,
     E come agnello ne venía paziente,
     Già tanto tempo in corte stato è in guerra
     Sì degno paladin tanto eccellente,
     Morti a’ suoi dì con le sue proprie mani,
     Per salvar Carlo, migliaia di Pagani.