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IL MORGANTE MAGGIORE.
CANTO PRIMO.
ARGOMENTO.
Vivendo Carlo Magno imperadore
Co’ Paladini in festa e in allegria,
Orlando contra Gano traditore
S’adira, e parte verso Pagania:
Giunge a un deserto, e dal bestial furore
Di tre giganti salva una badia.
Che due n’uccide, e con Morgante elegge
Di buon sozio e d’amico usar la legge.
1 In principio era il Verbo appresso a Dio,
Ed era Iddio il Verbo, e il Verbo Lui1:
Quest'era nel principio, al parer mio,
E nulla si può far sanza costui:
Però, giusto Signor, benigno e pio,
Mandami solo un degli Angeli tui,
Che m’accompagni, e rechimi a memoria
Una famosa, antica e degna storia.
2 E tu, Vergine2, figlia, e madre, e sposa
Di quel Signor, che ti dette la chiave
Del cielo, e dell’abisso, e d’ogni cosa;
Quel dì che Gabriel tuo ti disse Ave;
Perchè tu se’ de’ tuoi servi pietosa,
Con dolce rime e stil grato e soave
Aiuta i versi miei benignamente,
E ’nsino al fine allumina la mente.
3 Era nel tempo3 quando Filomena
Con la sorella si lamenta e plora,
Che si ricorda di sua antica pena,
E pe’ boschetti le ninfe innamora;
E Febo il carro temperato mena,
Chè ’l suo Fetonte l’ammaestra ancora;
Ed appariva appunto all’orizzonte,
Tal che Titon si graffiava la fronte:
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