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canto nono. 175

73 E disse: Io ti vo’ dare una novella.
     La volpe un tratto molto era assetata;
     Entrò per bere in una secchia quella,
     Tanto che giù nel pozzo se n’è andata;
     Il lupo passa, e questa meschinella
     Domanda, come sia così cascata:
     Dice la volpe: Di ciò non t’incresca:
     Chi vuol dei grossi nel fondo giù pesca.

74 Io piglio lasche di libbra, compare;
     Se tu ci fussi, tu ci goderesti;
     Io me ne vo’ per un tratto saziare.
     Rispose il lupo: Tu non chiameresti
     A queste cose il compagno, comare,
     E forse che mai più non lo facesti.
     Disse la volpe maliziosa e vecchia:
     Or oltre vienne, e enterrai nella secchia.

75 Il lupo non istette a pensar piue,
     E tutto nella secchia si rassetta,
     E vassene con essa tosto giue;
     Truova la volpe, che ne vien su in fretta;
     E dice il sempliciotto: Ove vai tue?
     Non vogliam noi pescar? Comare, aspetta.
     Disse la volpe: Il mondo è fatto a scale,
     Vedi, compar, chi scende e chi su sale.

76 Il lupo dentro al pozzo rimanea:
     La volpe poi nel can dette di cozzo,
     E disse, il suo nimico morto avea;
     Onde e’ rispose, benchè e’ sia nel pozzo,
     Che ’l traditor però non gli piacea;
     E presela, e ciuffolla appunto al gozzo,
     Uccisela, e punì la sua malizia;
     E così ebbe luogo la giustizia.

77 Se tradimenti hai fatti alla tua vita
     Già mille volte, a questa datti pace;
     Tu non farai di qui giammai partita
     Per nessun modo, traditor verace,
     Ch’ogni tua colpa vecchia fia punita,
     Chè ’l traditor per nulla non mi piace,
     E piglierotti al gozzo col capresto.
     E preselo, e legarlo fece presto.