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136 il morgante maggiore.
là, o con le braccia, o coll’altre membra, schermendosi e difendendosi:

. . . . . . . . . . . . giace poi cent’anni
Senza arrostarsi quando ’l fuoco il foggia.
Dante, Inf., Canto XV.

20. si diguazza. S’agita, si dimena.

22. cattivello. Misero, infelice. — Ma poi di Manfredon poneva mente. Il Vocabolario non ha esempii di por mente di una cosa o persona; ma sempre a una cosa o a una persona.

23. di Pagani una tresca. Tresca, dice il Landino, significa ballo, il qual habbi in sè veloce movimento. I Greci chiamavano θρησκεία l’adorazione, e il culto, e le cerimonie con che onoravano gli Dei; e il Castelvetro tira da questa voce la etimologia di tresca dicendo: «θρησκεία è ballo ordinato in onore di Dio.» Ma non è che cotal voce stesse ad indicare soltanto una specie di ballo fatto ad onore degli Dei; è bensì vero che fra le cerimonie del culto pagano entrava spessissimo la danza; e un simil genere di culto intese rendere al vero Dio il re David, di cui Dante disse:

Lì precedeva al benedetto vaso
Trescando alzato l’umile Salmista;
E più e men che re era in quel caso.
                         Purgat., Canto X.

Il Tassoni però, nelle Considerazioni sopra il Petrarca, opina tresca esser voce provenzale, e di fatto nel Glossario Provenzale Latino si legge: «Trescar, Choream intricatam ducere.» Il Giambullari, nel Gello, la vuole tedesca, e il Menagio la fa invece derivare dalla latina restis (fune, corda). Restim ducere chiamavasi il danzare insieme de’ fanciulli e fanciulle tenendosi per la mano l’un l’altro; onde Terenzio negli Adelfi: «Tu inter eas restim ductitans saltabis;» il che Aristofane disse: κόρδακα ἕλkειν. Da tresca si disse trescone, un altro ballo contadinesco. Ora tresca s’adopra anche a significare compagnia, e conversazione di piacere, e di scherzo, συνουσία. Qui pare che valga turba o simili.

27. or son giunto al boccone. Giugnere alcuno al boccone vale incalappiarlo, prenderlo ad inganno, il che dicesi anche giugnere alla schiaccia o al canto.

29. far alto. Fare alto significa fermarsi, sistere. Sebbene il Vocabolario dia a questo luogo del Morgante lo stesso significato di fermarsi; nondimeno sarei, quanto a me, di parere che qui volesse piuttosto significare il contrario, cioè, levare il campo, e andarsene; e lo deduco da ciò che dice dipoi Manfredonio.

30. con quel suo battaglio. È curiosa la etimologia che dà di questa voce battaglio il Giambullari, facendola derivare dalla aramea, o siriaca Batas, che significa percuotere.

33. Per gli occhi a tutti schizzerà la broda. Broda, per ischerzo, invece di cervello. Broda e brodo viene dal latino brodium, usato nello stesso significato da Gaudenzio, nel Trattato terzo De Paschale. Si legge in Esichio: βλύδιον, ύγρόν, ζέον, dal che deduce il Menagio venire il latino brodium da questa stessa voce βλύδιον.

34. parole da sera. Chiacchiere, cose di niun momento. Quando uno (dice il Varchi) dice cose non verisimili, se gli risponde che son parole da donne, o da sera, cioè da vegghia, o veramente elle son favole e novelle. ὕθλος γραϊκός dicevano i Greci.

39. un rigoletto. Rigoletto è lo stesso che ridda, spezie di ballo nel quale (dice Giovan Battista Gelli) le persone, presesi per la mano l’una l’altra, vanno aggirandosi e cantando; ed è così detto da quel ridursi insieme tali persone. Quanto poi alla voce rigoletto, opina il Menagio venire da riga, cioè linea, «perchè cominciando i contadini questa sorta di ballo, si mettono con le loro donne in fila.» In questo luogo è posto figuratamente. — Pure al battaglio stavano in cagnesco. Ma riguardavano con paura il battaglio.

41. menava frugoni. Frugone è pezzo di legno o bastone appuntato, e atto a frugare, στέλεχος. Qui figuratamente per pugno o percossa data di punta.