59 Guarda se a tempo la trappola scocca;
Non si potea racconsolar per nulla:
Sempre fortuna alle gran cose imbrocca,27
E ’nfin sopra la soglia ci trastulla:
Non domandar se questo il cor gli tocca.
Per gentilezza allor quella fanciulla
Se gli accostava, e diceva: Ulivieri,
Rimonta, vuoi tu aiuto? in sul destrieri.
60 Or questo fu ben del doppio lo scorno,
E parve fuoco la faccia vermiglia;
Are’ voluto morire in quel giorno.
Meridiana pigliava la briglia,
Dicendo: Monta, cavaliere adorno.
Or questo è quel ch’ogni cosa scompiglia,
E per dolor dubitò sanza fallo,
Non poter risalir sopra il cavallo.
61 Morgante aveva ogni cosa veduto,
Come Ulivier dal gran re Manfredonio
Del colpo della lancia era caduto,
E la donzella vi fu testimonio;
E disse: Io proverò, come è dovuto,
S’io gli potessi appiccar questo conio:28
Io intendo d’Ulivier far la vendetta.
E ’nverso Manfredon presto si getta.
62 Meridiana, che ’l vide venire,
Gridava: In drieto ritorna, Morgante!
E Manfredonio correva assalire,
Per far vendetta del suo caro amante.
Morgante pur lo veniva a ferire,
E com'e’ giunse, gridava il gigante:
Tu sei qui, re di naibi, o di scacchi;29
Col mio battaglio convien ch’io t’ammacchi.
63 Disse la dama: La battaglia è mia;
E se ci fussi al presente qui Orlando,
Non mi faresti sì gran villania;
Tirati addrieto, io ti darò col brando:
Venuto è qua colla sua compagnia,
La fama e ’l regno di tormi cercando.
Morgante in drieto alla fine pur torna,
Per ubbidir questa fanciulla adorna.