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126 il morgante maggiore.

39 E gli feciono intorno un rigoletto,15
     Che lo faranno cantare in tedesco;
     Al ponte di Parisse era in effetto,
     In mezzo a’ Saracini, e stava fresco:
     Chi getta lance, e chi sassi nel petto,
     Pure al battaglio stavano in cagnesco;16
     Ma tanta gente alla fine v’è corso,
     Che bisognava a Morgante soccorso.

40 E tuttavia più la turba s’affolta:
     Era sì grande e sì grosso il gigante,
     Ch’ognun che getta facea sempre colta.
     Pur molti morti n’aveva davante;
     Chè chi toccava il battaglio una volta,
     Lo sfracellava dal capo alle piante:
     E spesso tondo il battaglio girava,
     E cento capi per l’aria balzava,

41 Tanto che ’l cerchio faceva allargare;
     Alcuna volta menava frugoni,17
     Che si sentien le corazze sfondare,
     E pesta loro i fegati e’ polmoni;
     Quando si sente arnese sgretolare
     E d’ogni gamba farne due tronconi:
     E grida e mugghia il gigante feroce,
     Tanto ch’assai ne stordisce la voce.

42 E pareva ogni volta che mugghiava,
     Quando Cristo Quem quæritis diceva,
     Ch’ognuno a quella voce stramazzava;
     E tanti morti d’intorno n’aveva,
     Ch’ognun discosto alla fine lanciava,
     E chi con archi, e chi dardi traeva:
     Tal che Morgante di molte uova succia18
     Per le ferite, e com’orso si cruccia.

43 Egli era come a dare in un pagliaio,
     E già tutto è forato come un vaglio,
     E si volgeva com’un arcolaio
     A’ Saracin che facieno a sonaglio;19
     E mai non uccideva men d’un paio,
     Quando e’ menava più lento il battaglio:
     E più di cinque mila n’avea morti,
     Ma ricevuto da lor mille torti.