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BOLOGNA


CONSIGLIO MUNICIPALE DI BOLOGNA.

Sessione del 1 Maggio.


Nella sala del consiglio sono raccolti 56 consiglieri, il che porta l’adunanza quasi al completo, non mancando che quelli, che sono assenti o notoriamente infermi. Noi ci spieghiamo questo zelo di consiglieri dall’essere stato il coniglio radunato in via d’urgenza per delegazione governativa e dall’essersi subodorata l’importanza della materia, che in esso si doveva trattare, tuttoche non precisamente indicata nell’invito. Cittadini con grandi curiosità riempiono il recinto destinato al pubblico.

Il Senatore dichiara al consiglio che dovendosi trattare una discussione politica, la magistratura reputando la materia della massima gravità per una rappresentanza amministrativa, ha creduto giusto titolo applicare l’articolo del regolamento, che leda facoltà di chiedere che sia tenuto in comitato segreto, in seguito di che il Senatore invita gli uscieri a fare sgombrare il recinto dal popolo. Il recinto viene sgombrato col massimo ordine e nel più alto silenzio. Le porte della sala sono tuttavia aperte, e si può’ ancora sentire dal di fuori quello che dentro vi si tratta. Un consigliere s’alza a domandare la parola. Il Senatore avverte che la sessione non essendo per anche aperta non può concederla. Indi si volge ai segretari del municipio ed intima loro d’uscire e d’aspettare al difuori gli ordini del consiglio; altrettanto comanda agli uscieri ed alle fazioni civiche. Si chiudon le porte. Dieci minuti dopo i segretari soli, sono richiamati, evidentemente perché il consiglio avrà risoluto che possano assistere alla seduta secreta.

Le porte restano chiuse fino alle due e 30 minuti pomeridiane, allora escono alla spicciolata pressoché tutti i consiglieri: i molti, che sono al difuori apprendono da alcuni di essi che la sessione è stata sospesa fino alle quattro, e sentono confermata la pubblica congettura essere oggetto della sessione un indirizzo all’Assemblea di Francia ed al gen. Oudinot sul compiuto intervento militare nel nostro Sta-