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la così detta Camerlata di Como. Ivi la tratta dell’altopiano (plateau dei Francesi) su cui è tracciata la linea della strada di ferro, si stende orizzontalmente per circa un miglio formando il giogo della collina disposto in un sol dorso pressochè piano fra le prime scaturigini del Seveso e del fiume Aperto, dopo di che si apre e si suddivide di nuovo la valle in due opposti dorsi, l’uno cioè a destra e l’altro a sinistra del fiume Aperto verso la città ed il lago di Como. Al di là della Camerlata poi per la continuazione della linea dell’ideata rotaja viene scelto di preferenza il fianco sinistro di detta valle del fiume Aperto su cui ergesi il monte del Castel Baradello, attorno al quale si ravvolge come a centro la linea della rotaja intersecandovi di nuovo la postale e formando una curva tagliata nel pendio del suddetto monte; il che si crede conveniente di proporre per non entrare nell’impegno di sostenere la strada di ferro sopra un argine a molti ordini di arcate attraverso il fianco destro della valle del fiume Aperto e la successiva profonda valle del torrente Cosia, onde condurla al suo termine presso alla città od alla riva del lago di Como.

Onde superare l’ostacolo delle più forti sinuosità che s’incontrano nella valle del Seveso e dell’Acquanegra fra Lentate e la Camerlata potevasi altresì proporre di condurre la rotaja per una linea a brevi tratte rette e di poco declivio, interrotte di quando in quando da piani inclinati con macchine stazionarie ai luoghi dove il terreno cade o si alza maggiormente sotto o sopra il livello delle circostanti campagne e nella stessa guisa che sono interrotti dai sostegni o dalle conche i differenti tronchi dei nostri Navigli o canali navigabili; ma l’impiego di simili piani inclinati e delle relative macchine a vapore stazionarie incontra molta difficoltà nella pratica, massime se più d’un meccanismo di simil genere si richieda e si debba usare ne’ punti intermedj della data linea, talchè ormai non si ricorre più ad esso anche in Inghilterra che nell’assoluta mancanza d’ogni altro sistema migliore; perciò si è in vece proposto di continuare la linea della rotaja mediante lo scavo di una galleria sotterranea nella collina di ceppo o pudinga di fianco a Cucciago e Cantù per schivarvi un giro del Seveso troppo tortuoso e per evitarvi un’interruzione della linea; come anche si è proposto lo