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XXVIII

DANZA

Mentre dirada il vespero,
pien dei temuti brividi,
sulla fiorita altura
del Pincio i passeggier;
5io qui m’adagio al pergolo,
e nei tepenti vortici
d’una foglietta oscura
covano i miei pensier.
O quanti mai fantasimi,
10vestiti in oro e in porpora
e di viole o rose
incoronato il crin,
ma freddi e muti, danzano
sull’orlo delle nuvole,
15che spuntano odorose
dal nostro zigarin!