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VII

RAMUSCELLO

O ramuscel di mandorlo,
quando su te si posa
il cardellino, e ai limpidi
rigagni e al ciel di rosa
5sparge la fresca e lieta
anima di fanciullo e di poeta;
o ramuscel, per magica
arte io vorrei mutarmi
nell’augellin che dondola
10su te, trillando carmi;
su te, che spargi al vento
la molle nebbia de’ tuoi fior d’argento.
E lá, cantando il giovane
mio tempo e i dolci inganni,
15le ingrate nevi e il cumulo
non sentirei degli anni,
Ma ognun la sua fatale
stella ha sul capo; ed accusarla è male.