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CV

SILENTIUM

Il silenzio del ciel, quando v’ascende
il notturno e solingo astro d’argento;
il silenzio del mar, quando si stende
sconfinato, senz’onda e senza vento;
il silenzio dell ’alpi, ove né armento
bela, né foco di pastor s’accende;
e il silenzio del verde, ove ogni spento
trae la gran notte, e il suo mattino attende:
un’infinita novitá di cose
va mormorando nell’amara valle
questo silenzio a Pani me pensose,
e, in compagnia di questo, andar sovente
piacenti per lo mio romito calle,
mentre aggrada far altro a l’altra gente.

CVI

NECESSITAS

Non per lamento da la dura fossa
corcata spoglia si rileva al sole;
né, per fumar d’olibani o viole,
anima dal tenace Orco è rimossa.
Termine è questo delle nostre fole:
por nell’umida terra un carco d’ossa.
e non lasciar dell ’ultima percossa
che una breve memoria in chi si dole.
Breve memoria: ché una forza arcana
agita il mondo, e fin traverso i campi
funebri passa la faccenda umana.
Chi bada ai morti? Un’affrettata gente
trae l’igneo carro; e a l’igneo carro inciampi
giá non fan poche foglie a terra spente.