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me che affrettarlo agogno,
però che il filo delle Parche è lieve
e può cader reciso,
25musa, al mio vario sogno
non t’incresca assentir l’ultimo riso.
Indi poca erba o neve
copra la vana spoglia;
che uscir di qua, dove ogni festa è breve,
30non mi parrá gran doglia.
Se forse anzi non spiri
un’auretta di cielo
tu sul pallido viso a me fuggente,
come fai quando giri
35nel tuo virginco velo,
si pensosa con me, fuor della gente.