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III
SOGNO
Il giovin lasso
dormia profondo, e gli crescea negli occhi,
nei vigili occhi della mente, un sogno
lucido e strano.
5Ei vide. Un’ombra ei vide
(era la Vita), olimpica fanciulla,
nelle mani recante un negro velo
e ramuseelli di virginee rose
sulla nitida fronte. Il piè vocale
10mosse intorno la dea, tutta odorando
l’aura del loco. Al taciturno capo
quindi d’Amleto la celeste impose
il funereo velame; e, appena il sasso
ne fu coperto, il piè dei simulacri
15ella sfiorò coll’indice divino.
A quel segno di lei, mirabilmente
s’animarono tutti, e il loco apparve
un magnifico Olimpo. In guisa arcana
grandeggiaron di gesto e di sembianza
20le magnanime forme, e all’assopito
cantò ciascuna il salutar suo canto.