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E la fiamma de’ forti e la minaccia
gli passerá nell’ossa, e un furor novo
saetterá dalla combusta faccia.
E la sua casa poveretta un covo
170sará di lioncelli, e un fulvo artiglio
e una giubba uscirá fuor da ogni rovo.
Pace, o defunti, ed aspettate. Il giglio,
dissipato dal nembo, or si ripianta,
e, di fieri battesimi vermiglio,
175crescerá in quercia gloriosa e santa.
Sará l’Italia il suo scoglio natio.
Gran cose il tempo e la fortuna ammanta.
Soffia sull’ossa l’alito di Dio!