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84 ii - dai «canti lirici»

     sereno e grande. Col cielo e il flutto
in te mi parve sorrider tutto.
     Le mobili isole nel mar create
100erano incanto d’occulte fate;
     sotto alla luce gli aperti valli
splendean sonanti d’armi e cavalli;
     e un giovin duca, Genova altèra,
correa giocondo la tua riviera.
     105Pur, riguardando, nel cor mi scese
un desio mesto del mio paese!
     Piú che le antenne delle tue navi,
nella memoria mi fûr soavi
     le conosciute mie verdi piante,
110dov’io sorrisi poeta e amante.
     Piú che al tuo mare, pensar mi piacque
alle romite fuggevoli acque,
     che, in mezzo ai fiori d’un picciol prato,
bagnan la casa dov’io son nato,
     115dove la mesta madre diletta
da molto tempo so che m’aspetta.