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CANTO QUINTO

     Deh, venitemi intorno, estri gentili
della terra del Sol, dalle gioconde
belle odalische, voluttá promessa
del paradiso; e freman le ricurve
5arpe, miste al romor delle fontane
correnti in letto di corallo e perle;
e della mesta Rosellana al canto
dall'ardue torri lo stambúl risponda,
mentre scherzano i silfi entro al fogliame
10delle mistiche palme, e i flessuosi
giovinetti rosai dell’Ellesponto
levano un nembo di celesti odori!
Deh, venitemi intorno, innamorate
fantasie di quei cieli, a consolarmi
15la mente e il carme, per sí lungo pondo
di dolor contristati!
Io cosí prego;
ma renitenti alle invocate gioie
non rispondon le corde, e dalla triste
anima il vivo imaginar dilegua.
     20Alla fuggente prora apresi il mare.
Cosí fuggisser le memorie infami,