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VIII

TEDIO E PRIMAVERA



     La cingallegra canta
sul ramuscel natío,
che april di verde ammanta.
     Con dolce susurrío,
5come un’argentea zona,
brilla fra l’erbe il rio.
     La sua natal canzona
l’errante savoiardo
sulla gironda suona.
     10Esce un acuto dardo
tinto d’ebbrezza arcana
da ogni virgineo sguardo.
     Qual cervo alla fontana,
s’abbevera d’amore
15tutta la stirpe umana.
     Sol io, sol io nel core
d’ogni terrestre gioia
ho disseccato il fiore.
     La solitaria noia
20m’assalta, come fiera,
e la sua preda ingoia.