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III

LA NOTTE DE’ MORTI



     È questa, Erína cara,
la notte dei defunti:
ho visto i miei congiunti
cader dentro la bara,
5come fronde di salice
e fogliette di rosa,
i miei padri, i miei figli e la mia sposa.


     Or io mi guardo intorno,
e son come il nocchiero,
10che in nemboso emisfero
domanda un fil di giorno,
e non trova che ténebra
desolata e profonda,
e la livida morte a sommo l’onda.