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222 vii - dalle «passeggiate solitarie»

410verso occidente,
l’aure desidera
dell’oriente,
dove l’Aurora
nei vacui talami
415poco si accora,
perché omai reduci
pei curvi calli
gl’ignei cavalli
sente arrivar.


     420Cadon le stelle,
muoiono i fiori;
ma quindi nascono
queste piú belle,
quei piú mirabili
425d’ombre e colori.
Tutto risuscita
quanto si perde;
dall’erba al platano
tutto rinverde;
430sin nella tenebra
scintilla il giorno;
tutto è vittoria,
tutto è ritorno;
dal Faro al Brennero
435sperate unanimi;
anche la gloria
dee ritornar.


     Me nella tacita
Dasindo assale
440talor di Pindaro
l’aura immortale,
quando, tra i vortici
d’olimpia polvere,