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214 vii - dalle «passeggiate solitarie»

senti ’l tuo gemito;
150forse in silenzio
sospira a te;


     forse l’incognita
tua bella imagine
sorride e palpita
155nel cor d’un re.


     Oh trasparenti
palagi aerei,
donde si esalano
l’aure tepenti
160del cedro! Oh simboli
devoti e sacri,
sculti nel rigido
sasso! Oh lavacri
di Tuscolano
165nitente e snella,
come ala morbida
di pavoncella
che guazza in mar!


     Sotto le occidue
170nubi di rosa,
quand’io vi scerno
lontan lontano,
o eccelse cupole
della petrosa
175gentil Maderno,
sulla fuggente
onda dei secoli
l’accesa mente
gode varcar.