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128 iv - dalle «ballate»

     Agil di forme, sottil di piede,
50che tu sei bella, ciascun lo vede.
Or via, Rosmunda, dá’ loro un saggio
                                   del tuo coraggio. —


     E, a lei porgendo con un sorriso
il nudo teschio del padre ucciso:
55— Or via, Rosmunda, forte esser devi:
                                   Rosmunda, bevi!


     Per me il suo sangue, per te il mio vino
bella Rosmunda, questo è destino:
tu l’hai baciato prima ch’ei mora;
                                   60bacialo ancora.


     E tu, spolpato re Cunimondo,
addio. Tu vieni dall’altro mondo.
Ecco la stella di mia famiglia:
                                   bacia tua figlia. —


     65Del re briaco piacque lo scherno,
e un lungo eruppe plauso d’inferno.
— Re Cunimondo, bene arrivato!
                                   dove sei stato?


     Perché la mano piú non ci tocchi?
70Per Dio, che avvenne? Tu hai perso gli occhi
Oh sconsacrato figliuol di Roma,
                                   dove hai la chioma?...


     Real cugino, lancia smarrita,
dammi novelle dell’altra vita.
75Poi di due cose rendimi istrutto,
                                   tu che sai tutto.