Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/121


ii - vendetta slava 115



     — L’hai veduta?... a nero cinta,
20la reina degli spetri?
passò via traverso i vetri,
con un lampo è stata qui;
in quel lampo s’è dipinta
su pel muro, e poi sparí.


     25— Misco, Misco! è sempre amara
la sua visita, anche corta.
Senti. Battono alla porta:
sará qualche passeggier.
— Va’, Iubmiro; e tu prepara
30legne e fuoco e un buon bicchier.


     — Guarda, Ivano, a quelli appesi
vestimenti. Or via, rispondi.
Non ti par che il sangue grondi
come un vivido ruscel?
35— È il baglior dei lampi accesi;
sei fantastico, o fratel. —


     Il lor padre, onor di slavi,
indossò quel vestimento
nella notte che fu spento
40da un incognito kramar;
ed or pende dalle travi
la vendetta ad aspettar.


     — Entra pure, o viandante:
t’ha sorgiunto la tempesta.
45— Non è nova una tal festa
per chi nacque montanar.
— Bevi e scáldati le piante;
è ospitale il focolar.