prologo dell’editore 11

scanso d’equivoci ed a giustificazione della mia buona fede che, credendo d’esser tenuto ad eseguire il deposito nel luogo della pubblicazione, che è Bologna, e non in quello della esecuzione, che è Modena, depositavo ingenuamente i libri a Bologna nè mi aspettavo quella tegola sul capo. Il tribunale mi disingannò ed io che rispetto la Giustizia del mio paese, chinai riverente il capo, e non pensai nemmeno ad appellarmi. Errai; innocentemente, ma errai, e sta bene che io paghi l’errore.

Ma non ho poi tutti i torti lagnandomi che la legge, la quale condanna anche la mia buona fede, non mi conceda poi, o almeno mi conceda solo a parole, una reciprocità cresimata con tutti i riti legislativi inutilmente. Un furto di galline, l’esposizione di uno