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troppo calore vieta all’uomo il respirare, e subito lo soffoca, e muore, e da detto vento, niuno che si trovi sull’arena può scampare. Per la qual cosa subito che sentono il vento si mettono nell acque fin’alla barba, e vi stanno fin che il cessi: e in testimonio della calidità di detto vento disse M. Marco, che si ritrovò in quelle parti quando intravenne un caso in qaesto modo. Che non avendo il signor d’Ormus pagato il tributo al Re di Chiermaln, pretendendo averlo al tempo, che gl uomini d’Ormus dimoravano fuori della città Bella terra ferma, fece apparecchiare mille, e secento cavalli, e cinque mila pedoni, i quali mandò per la contrada di Reobarle per prendergli alla sprovista. E così un giorno per esser mal guidali, non potendo arrivar’ al luogo designato per la sopra venente notte si riposarono in un bosco, non mollo lontano da Ormus: e la mattina volendosi partire, il detto vento gli assaltò, e soffocò tutti, di modo, che non si trovò alcuno, che portasse la nuova al lor signore. Questo sapendo gli uomini d’Ormus, acciocchè que’ corpi morti non iniettassero l’aria, andarono per seppelirgli, e pigliandogli per le braccia per porgli nelle fosse, erano così cotti pel grandissimo calore, che le braccia si lasciavano dal busto: per il che fu di bisogno far le fosse appresso alli corpi, e gettargli in quelle. Kmner senti parlare di questo mortifero vento nei deserti del Kuzistan (p. 85.) Richiesi al Sig. Sesti ni stato a lìassora, a che si attribuisca la natura pestifera di quel vento, ed ei mi disse eh era opinione che ciò venisse dall’impregnarsi ch’ ei lacera dei miasmi pestiferi che si sollevano dalle acque bituminose e corrotte del deserto. Mi soggiunse che quel turbo non radeva la terra, ma che nel rapido suo corso sembra galleggiare nell’ammusfera a un braccio, o a un bi accio e mezzo d’altezza, ed è pei ciò che uomini ed animali sdrajansi per terra per evitare inevitabile morte. Cìl’Arabi s’ accorgano del suo avvicinamento, i Cammcli sdrajansi per istinto e ne risentono i maligni effetti sullagibbosità che si spoglia di pelo. Chardin afferma che questo vento soffia confragore e tinge l’aria di color rosso e infiammato (t. II. p. io). 1 cadaveri si •Canno senza perdere ne forma ne colore, e si crederebbero uomini addormentati, ma al solo toccare le membra si separano. Avvcnlurueamtcnte non dura che un quarto d’ora.