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C A P. VIII. Come il Ccilifa Signor di Bai da eh, fu preso > e morto, s del miracolo, che intravennt del muover di uno monte. • Dovete sapere, che detto Califa Signor di Baldach 76 si trovava il maggior tesoro, che si sappia avere avuto uomo alcuno, quale perse miseremente in questo modo. Nel tempo che i signori de Tartari cominciorno a dominare, erano quattro fratelli, il maggiore de’quali nominato Mongà regnava nella Sedia, e avendo a quel tempo, per la gran potenza loro sottoposto al suo dominio il Cattayo, e altri paesi circostanti, non contenti di Arte divinatoria. Infatti la negromanzia era l’indovinamento per via dei morti: la fìsica potea essere la scienza delle cose naturali; ma per astronomia, non credo già oh’ei intendesse la scienza che insegna tutto l’ordinamento del cielo e il corso degli astri, ma lo studio di consultare in quei corpi celesti le sorti. La geomanzia era l’arte di trarle dai corpi terrestri. La fisionomia lo studio di conoscere la natura dell’uomo dalle fattezze e dai lineamenti, e dall’aria del volto studio tornato alla muda ai nostri tempi. 76. Questo Califfo appellavasi Mostaasem principe indolente e scostumato. U’agu era irritato contro di esso perchè non avealo soccorso nella guerra ch’ ei fece a Roknedin re degli Assassini. La città era in preda a guerra intestine, e a fazioni eccitate dai scismi, per la questione se creato o increato era l’Alcorano • Ma maggior turbàmento eccitavano nella città i Sunniti, e gli Sciti. I Califfi nel molle lor serraglio non godevano che un ombra d’autorità che era passata ai Visiri, c agli Emiri loro ministri. Abu’feda alla vendetta del Visir di Mostaasem attribuisce gl’infortuni del Califfo. Gli Sciti vinsero i Sunniti e incoraggiali dal figlio del Califfo abusarono della vittoiia col disonorare le donne dei loro nemici. 11 Visir invito i Tartari a porre l’assedio alla città (Abulf. Hist. Muslem. t. IV. p. 5?.?. e seg.). Ulagu accostovvisi con potente esercito, la circonvallo con fossa e muro. Fece uso delle« macchine, preparò il fuoco Greco e diè l’assalto. Fu occupata una torre e parte della muraglia. Vanamente avendo trattato il Califfo col Can dei Tartari, secondo Ahulfeda ad istigazione del Visir fli die in mano di esso. Superata la città e il palazzo del Califfo ne furono passati a fi! di spada gli abitanti, e fu abbandonata al saccheggio. Finalmente i Tartari dissetati di «angue l’araldo promulgò pace e sicurezza. Furono fatte uscire dal serraglio del Califfo 700 donne o «uè o dei figli, e 3oo eunchi. E incerto come ci fosse ucciso: alcuni dicon«’ sti angolato, altri che fosse chiuso in un sacco e accoppato, altri gittato nel J’igri r t. IV. p. 1 li e seg.). Aitone Armeno concorda col Polo intorno ai particoUri d«lU tua inoite (l\am. t. II. p.). Incomincio a regnare, l’An. lift mori nel i2ri8 e fu I’ ultimo dei Califfi A basa idi la cui dinastia duro Anni. (Abulfatag. llist Untasi p. Yjtj).