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dii, Geiclion, e Cur, e Araz. e molli altri grandissimi fiumi. E circondato da monti, e nuovamente i mercatanti Genovesi han cominciato a navigare per quello, 65r, e di qui si porla la seta detta ghellle. 66 In questa provincia e una bella ciuà detta Tiflis, 6? circa la quale sono molti castelli, e borghi, e in quella dedotto il nome del lago. 11 Geografo Arabo narra che nel suddetto lago il pesce detto Tarnag è molto ricercato. Marsden dice essere una specie d’Aringa (Not. iato). E tuttavia una particolari là degna di osservazione che nella Carta aggiunta a Mose di Chorene il lago d’Erivan porti il nome di Gelacunius che somiglia, a Geluchelat del Polo. 64. Raminen&a il Polo i quattro fiumi pi 11 celebri che credeva metter foce nel Caspio cioè iJerdil, Gheicon, Cur, Araz. L’Erdil è l’Edel di Jenkinson che cosi chiamano i Tartari il lìha 0 il Volga. Il Gheicon è \’laih o Gaick. Gli altri due sono il Cur o Cirus degli antichi e l’Arasse. Abulfeda rammenta tre di detti fiumi coi nomi d’Atol, di Kor e di Russi (Geograf. p. 171). Secondo Ebn Aucknl l’Atei è un fiume che viene dalle terre dei Russi e dei Bulgari (Geog. p. i85). Nasce infatti il Volga nel circolo di Tever da alcuni laghi, bagna Novogorod, Casan e volgendosi a scirocco passato Astracan sbocca nel Caspio. Il Jaick detto oggidì’ Ural (Pallas Voy. t. II. p. 348) nasce nel governo d’Orenbutg e sbocca nella riva settentrionale del detto mare. l’Araz ha origine alle laide del monte Ararat e sboccca non già nel mare come lo afferma il Polo ma nel Cur a Tuvat. Ciò prova che il nostro viaggiatore non viaggio lungo la riva occidentale del Caspio non meno che il padre suo e lo zio, ma che ne favello per sentito dire.11 Gheicon credono alcuni (Marsden. not. 121) che sia il Sjhitn o fiume Osso, ma questo fiume non sbocca nel Caspio ma nel mare d’Arai. Il Cur nasce nel Caucaso ai confini della Mingrelia traversa la Giorgia, bagna Teflis, ed entra nel Caspio in faccia all’Isola di Cura, Cjrus fu detto da Tolomeo e formava il confine dell’Armenia e dell’]boria. E rapidissimo nel suo corso, (Gmel. Decou. dcs Russes t. II. p. 235). 65. La notizia che i Genovesi navigavano sul Caspio in quella età dimostra la loro arditezza e vastità di traffico. Ebbero agevolezza per quelle intraprese stante i loro stabilimenti in Crimea. 66. Ginlin parla della seta che si raccoglie alle rive occidentali del Caspio. Vcharnukie deve celebrità e ricchezza alla seta di Kaballa (Decouv. Des Russes t. 11 p.:>.3i). Sallian produce anche il cotone (p. 236). E cosa lacrimevole lo squallore attuale di quelle contrade floride anche ai tempi del Polo. Intorno alla seta detta Ghellie, o Gliele vedasi (t. I. p. i5 not.). 67. Teflis. Molli hanno descritta la citlà di Teflis capitale della Giorgia: cosi ne parla Tournefort che ne ha dato il disegno (t. III. p. 168). Teflis è una citta grande e molto bene popolata, le case sono basse, poco chiare, e ordinariamente fabbricate di mattoni e di fango. Ila mura nssai basse: le strade sono male lastricate. Evvi una bella piazza vicino al Castello che risiede sulla sommità della città. Era abitata quando visitolla Tournefort da i4(,oo Armeni, 3ooo Maomettani, 2000 Giorgiani e 5oo cattolici Romani. Passata la città sotto il dominio Russo, non ha oggidì che i5ooo abitanti. (Macdonal Kinn. Memoir. p. 344)