Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/66


29

appresso a quel passo fece fabricar muri, e gran fortezze, acciocchè quelli che abitano più oltre non gli potessero venire a far danno; onde il nome di quel passo dipoi si chiamò Porta di ferro, 60 e per questo vien detto Alessandro aver serrato i Tartari fra due monti. Ma non è vero che siano stati Tartari perchè a quel tempo non erano, anzi fu una gente chiamata Cumani, 61 e di altre generazioni, e sorti. Sono ancora in detta provincia molle città,, e castelli, le quali abbondano di seta, e di tutte le cose necessarie: quivi si lavorano panni di seta’ e di oro, e vi sono Astori nobilissimi, che si chiamano Arigi. 62 Gli abitatori di questa regione vivono di mercanzie, e delle sue fatiche; per tutta la provincia sono monti, e passi forti, e stretti, di modo che i Tartari non gli hanno mai potuti dominare del tutto. Qui è un monastero intitolato di San Lunardo di monachi, dove vien detto esser questo miracolo, che essendo la chiesa sopra un lago salso, che circonda da quattro giornate di cammino, ili quello per tutto l’anno non apparano pesci, salvo dal primo giorno di quaresima, fino alla vigilia di Pasqua della Resurrezione del Signore, che ve ne è abbondanza grandissima, e fatto il giorno di Pasqua, più non appariscono, e chiamasi il lago Geluchalat. hi In questo mare di Abaccu mettono capo Heriruiraglia staccasidal Castello,che pretendono gli abitanti che si prolungasse altra volta sino ul mai’ Nero. Da Ile rovine di questo muro rilevasi ch’era fiancheggiato di torri 1 Decouver. dts Russ. t. II. p.). Gmelin e Oleario raccontano (t. I. p. 576) che i Persiani credono quelle mura costruzione di Alessandro Magno. Ma secondo Abulleda furono fabbricate da Anuschirwan fatta la pace coi Chazari, che vi fece fare le porte di ferro (p. 179). Tamerlano rovino il muro. Saflerdin dice che hanno 5oo cubiti d’altezza che le fabbrico il detto re decimosettitno dopo Alessandro (Vie de Nadir Chah p. 21C)). (’>. I Turchi appellano le Porte Caspie Demir- Capì ossia porte di ferro. (¡1. Intorno ai Cumani vedasi la Vota (t. I. p. t.77)). Dietro l’osservazione che Minio Cumania c hiama Herbe mi, non sembra tanto destitula di fondamento l’assei / ione che ivi anticamente abitassero quei popoli Lume lo asserisce il Polo. 6/. strigi il no.Hlto test«» jK»rta soltanto Astori. (y’. hugo di G iltic fui!rii. Come dichiara il Ramusio è quello d’ Argis non in m ma iti Armenia (Dii hi.ir. p. \\ t.). Questo lag«) è detto anche «Ii dalla citta di tal nome ch’ e sulla riva. T«>Iomeo le appellò Arsì sìa Paliti. If.i cento v ^ cit’jtti» miglia di giro secondo Macdonnkl Khmer (Oeogrtiph. Metri, of (he Perse, r.inp. p- Vp.b) è salmastro, ha quattro isole in una delle quali evvi un Monastero rie condrite >uo Multaci Armeni. Dalla citt\ di (/telai segnata nella carta d’Anvilk Adudal ad oriente d’Argis, che Abulfcdu appella (Imitata sembra il Pelo uvei