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cuire in (Ine giorni, e nella sommità di quello, vi si trova di continuo tant alta la neve,, che ninno vi può ascendere, perchè In neve non si liquefa in tutto, ma sempre una casca sopra l’altra, e così accresce 53. Ma nel discendere verso la pianura, per l’umidità della neve, la quale liquefatta scorre giù, talmente il monte è grasso, e abbondante d’erbe, che nell’estate tutte le bestie dalla lunga, circostanti, si riducono a stanziarvi, nè mai vi mancano: e anco per il discorrere della neve si fa gran fango sopra il monte. Ne’confini veramente deli5Armenia verso levante, sono queste provincie, Mosul, Meridin, delie quali si dira di sotto, e ve ne sono molte altre, che saria lungo a raccontarle. Ma verso la tramontana è Zorzania , ne’confini della quale è una fonte, dalla quale nasce olio in tanta quantità, che molti camelli vi si potrebbero caricare, e non è buono da mangiare, ma da ungere gli uomini, egli animali per la rogna, e per molte fnfermità, e anco per bruciare 54. Vengono da parti lontane molti a pigliare quest’olio, e le contrade vicine non bruciano di altra sorte. Avendo detto dell’Armenia Maggiore, ora diciamo Hi Zorznnia. re d’Armenia Areo che alle falde det monte rimase ucciso in un combattimento contro Semiramide (liist. p. 41)• Ebbe nome di Araratia la decima quinta provincia d’Armenia (ibid. p. 358). Secondo Tavernier gli Armeni chiamano quel monte frlasesusar che significa Mante dell’Arca (Voy. 1679. in 12 p. 42). Questa tradizione e assai antica. Leggansi in Tournefort vari popolari racconti degli Armeni intorno a ciò (t. HI. p. ao3). Aitone dice che niuno osa salire sino alla cima di questo monte, ch’ei chiama Arath (c. IX), stante le nevi, ma che vi si scorge in cima alcuna cosa di nero, che si chiama volgarmente l’Arca. Vedasi la forma di detto monte isolato a due punte e solo, in mezzo a vastissima pianura nel viaggio di Tournefort (t. Ili p. 188). Essovisilò Scchmiadzin o il Borgo detto delle Tre Chiesa chc è alla pendice del medesimo, ove risiede il patriarca Armeno in un vasto convento. Tourneforl fece un escursione su detto monte che è tutto spogliato e senza abitazioni. In due giorni non potè giungere alla zona del monte ove le perpetue nevi lo cuoprouo senza interruzione. Solo pervenne ad una piazzata ove potè raccoglierne per dissetarsi. Il viaggio fu penoso e sterile di notizie (p. 2i5. e seg.) 55. Queste perpetue nevi dell’Ararat conferma Tournefort. 54- Mare di Bachu. Giosafa Barbaro: (Ram. Nav. t. II. p. 109. C) » sul mare da questa parte è un altra città ch’ è nominata Bacha (Bachu) dalla quale è detto il mare di Bacha (di Bachu), appresso la quale è una montagna che butta olio negro di gran puzza » quella sostanza bituminosa delta petrolio ••> il quale si adopera ad uso di lucerna la notte, e