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gran provincia, e in quella nell’estate sta una parte deli esercito di Tartari di levante perchè vi trovano buoni pascoli per •le loro bestie: ma l’inverno non vi stanno per il gran freddo, e neve, perchè vi nevica oltre modo, e le bestie non vi possono vivere. E però li Tartari si partono l’inverno, e vanno verso mezzodì per il caldo, per causa di pascoli, e erbe per le sue bestie. E in un castello, che si chiama Paipurth 30 è una ricchissima minera d’argento, 51 e trovasi questo castello andando da Trebisouda in Tauris. E nel mezzo dell Armenia Maggiore è un grandissimo, e altissimo monte, sopra il quale si dice essersi fermata l’arca di Noè; e per questa causa si chiama il monte deli arca di Noè, 02 ed è così largo, e lungo, che non si po tri a cir% sul lago di T~an. Argis per la pronuncia veneta doventa Arziz. I Veneziani danno al g il suono della z. Secondo Abulfeda è piccola città senza mura fra il monte e il piano, a due giornate di distanza da Challatu che restagli ad 01 iente. 4 >. Del freddo rigoroso dell’Armenia parla Tournefort (Voy. t. III. p. 106). Fu asserito al Viaggiatore che nella catena dei monti vicino a Erzerum av^a nevicato ai primi di Giugno. Lucullo trovò i campi spogliati a mezza state, e i diacci all’e juinoiio autunnale. l’acque fredde della contrada facevano morire i suoi cavalli. L’Armata d’Alessandro Severo ripassando per l’Armenia fu tanto maltrattata dal freddo che furono tagliate non poche mani e gambe agghiacciate ai soldati. jo. Caipurt. Questo C »stello incontrò il Polo allorchè da Tauris andò per Erzerum a Trebisonda. Pornando indietro dalla Cina s’ imbarco in quel porto per Venezia perciò ei savia.nenie avverte ch’ è su quella strada. Questo luogo col nome di Unipari <• segnato nella carta d’Asia dell’Anville nella località indi«.ita dal Polo. li Sig. Marsden avverte che puri in Lingua Armena signilica Castello. Descrive detto luogo Giosafa Barbaro (llatn. Nav. t. II. p. mH). Ei dice che da l’rebisonda [»or andare a Tauris » cambiando per is’ ¡rocco si trovano molte ville e casfellucci, vassi eziandio per monti e per t> boschi disabitati. Il primo luogo notabile che si trova, è un castello in piasi no in una valle d’ogni intorno circondata di monti, nominato Baiburt castel • lorte e muralo, di territorio molto fruttifero; può fare da basso del Castello i5oo fuochi v. Secondo il Viaggiatore è a cinque giornate da Arzinpan e a due miglia dall’Eufrate che passagli tra levante e scirocco. Tournefort c !»• lece la stessa via del Polo da l’rebitunda a Erzerum (Voy. t. III. p. <)(j) d.’o r Baibout est unc petite ville tre«-forte par sa situatimi, sur ime roche l<»rt esrarpèe =. Crede che fosse l’antico Leoniopoti, e Giusiinianopoli. •I. Intorno a queste Argentiere rammentate dal Polo vedasi Marsden (not. 5oo). • a. Qui parla del Monte Ararat che incontrò pure nell’avvertito viaggio d i lebrit a 7rebizonda. Secondo Mosè di Chorcnc ebbe nome il paese dal