In questo tempo accadette, che morse una gran Regina detta
Bolgana, moglie dei Re Argon,26 nell’Indie Orientali,la quale
nel punto della sua morte, dimandò di grazia al re, e così lèce
scriver nel suo testamento, che alcuna donna non sentasse nella sua
sedia, ne fosse moglie di quello, se non era della stirpe sua, la
qual si trovava al Cataio, dove regnava il Gran Can. Per la qual
cosa, il Re Argon elesse tre savj suoi baroni, un de’ quali si
domandava latay, l’altro Apusca, il terzo Goza, e li mandò
con gran compagnia, per ambasciatori al Gran Can, dimandandoli
una donzella della progenie della Regina Bolgana. Il Gran Can
ricevutili allegramente, e fatta trovare una giovane di anni diciassette detta Cogatin 28, del parentado della detta Regina, che era
molto bella, e graziosa, la fece mostrar’ai detti ambasciatori, la qual
piacque loro sommamentee essendo stale preparale tutte le
cose necessarie, e una gran brigata, per accompagnar con onorificenza questa novella sposa al Re Argon, gli ambasciatori dopo tolta grata licenza dal Gran Can, si partirono cavalcando
per spazio di mesi otto, per quella medesima via, ch’ erano venuti, e nel cammino trovarono, che per guerra nuovamente
mossa fra alcuni re de: Tartari, le strade erano serrale, e non
potendo andar avanti, contra 1 loro volere furono astretti
di ritornar di nuovo alla corte del Gran Can, al qual raccontarono tutto ciò, che era loro intravenuto. In questo tempo M.
Marco, eli’ era ritornato dalle parti d India, dove era stato con
alcune navi, disse al Gran Can, molte nuove di quelli paesi, e
del viaggio, che egli avea fatto, e Ira 1 altre, che molto sicuramente ci navigavano que’mari; le qual parole essendo venute al1 orecchie degli ambasciatori de Re Argon, desiderosi di tornarsene a casa, dalla quale erano [lassati anni tre, che si trovavano assenti, andorno a parlar con li delti, M. ISicolò, Mai fio,
?G. Di Argon il Polo discorre lungamente nel Codice da noi pubblicato. Si
può per esser istruiti intorno ad esso leggere il detto capo e le note appostevi.
27. Nel testo ottimo mancano le parole nelle Indie Orientali, pare dump»«
<’ne debba intendersi che la Heina morì in quella contrada.
Marsdcn (not. r)\.) cita una dello mogli di Ulagu che avea nome A utiu - Khntun. IO corruzione di tal nome sembra quello di Aofjat’n. Il titolo di Ahatunu in tartaresco significa signora e vedrai usato frequentemente. Il padre /urla corregge l’errore del Tiraboschi che credi a la Principessa Copuliti, Ao - /<m
c/im vedova del figlio di tubini detto C/orn# - kin (p- <>2.).
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