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S. Tommaso, e andando verso Ponente, si trova la provincia di Lio. Di qui hanno origine li Brami ni 833, che. sono sparsi poi per tutta 1 India, Questi sono li migliori, e più veridici mercanti, che si trovino, nè direbbono mai una bugia per qualunque cosa, che dir si potesse, ancor se v andasse la vita. Si guardano grandemente di rubare, e tor la roba d’altrui. Sono ancora molto casti, perchè si contentano d’una moglie sola 637. •vvi di credere il Iar del Polo il paese di lagire, dal dire esso che ivi ebbero origine i Bramimi che sonosi sparsi per tutla l’India, notizia confermata dalla tradì» zione riferita dal Marsden. 855 Li Braniini. A ciascuno è noto che non meno degli Ecizj sono gl’indiani distinti in tribù. Di ciò chiaramente e brevemente ragiona il P. Paolino nel sistema Bramanico (p.217) dietro l’autorità del libro intitolato Amarasinha. Le tribù sono le seguenti i Bramirti, i Kìhetria, i Vershja, i Sudra. La prima è la sacerdotale y la seconda la regale, la terza degli agricoltori, la quarta degli artigiani. Queste principali tribù si suddividono in ottantotto classi, secondo i loro uffici civili, e secondo il Thevenot in ottantaquattro (Voy. aux Iud. p. 189). Ognuna di queste hit leggi, costumanze, consuetudini, e particolari istituti. Gli addetti ad una di esse non possono passare dall’una all’altra tribù, nè contrai’ fra loro maritaggi; ognuno deve seguire il paterno ufficio e tribù.Le opinioni comuni alle caste, 0 tribù sono? credere ad un Dio ente supremo, e adorarlo nel simbolo del sole,del fuoco,dell’acqua (Ma di ciò non converranno tulti col P. Paolino mentre gl’Indiani sono politeisti). »Sperar premio per la virtù: temere gastigo per la colpa: desiderare la gloria di Shiva e di Vishnu: temere Shiva ch’è il giudice dei morti, e il preside dell’interno, credere il trasmutamene dell’anime da un corpo all’altro: venerare ed ob~ bedire il te; dipendere dai Bramini; nudrire un particolare amore e devozione pei maestri: credere che le abluzioni del corpo, le preci, i digiuni espiano i peccati; temere i cattivi genj; i poveri della sua tribù soccorrere di denaro e d’elemosine -, accogliere benignamente i pellegrini della propria tribù, e usar verso di loro liberalmente uIlici di umanità c di carità: non toccar femmina d’altra tribù. II il grado < iò secondo il P. Panlino sono divisi in sei sette, una delle quali è epicurea. 850. /’’endici mercatanti. Non vi ha dubito che il Polo confuse i mercatanti che appartengono alla terza nobile classe delta Veyshya (ibid. p.2?y) coi Brami ai. Anihe il Thevenol fi ce I’ errore di credere che i meicatanti delti ancora Haitiani appartenessero alla quai ta classe (1. c. p. ibj) Questo viaggi.itore come il Polo dà loro somma lode, v lls font Ics chosrs.si adroitemrat» que presque personne ne se 9 peut pass -r d’eux: ce qu’ il y a d’agrèable in ettx, c’ est qti’ aucitn servire vii eu ’ humble ne Ics rebute, et qu’ils sont tuujours pi è s » ’t»li«faMrr rem qui le.s veulent. 9 emplojer » (ibid. p..6 ». v t 1 p 181. n. a) ♦ La terza tribù, dice il Gemelli t Carrieri (Viag. dt I Mondo part. Ili, p. i<>3) di lfmi.mi è di ventisette sette quali ’ niuna si congiunse in matrimonio Coll’altra. Non mangiano cosa vivente, ma erbeelrguoii Que#le s<’no quasi tutte persone di negozio; e per« hè sono umniae9 strale a tal mestiere dalla fanciullezza superano di gran lunga m furberia gli Arni eni e i Giudei ». br>7. tf una moglie sola, 9 Bruhmanis Grachastuc, vciuut il indissolubile