mangerebbe delle carni del bue 8,9, per alcuna causa del mondo. Ma v’ è una sorte d’uomini, che si chiamano Gavi8™, i
quali benchè mangino carne di bue, non però ardiscono d’uccidc’ili. Ma quando alcun bue muore di propria morte, ovvero
altrimenti, essi Gavi ne mangiano; e tutti imbrattano le loro
case di sterco di buoi 8ai. Hanno queste genti per costume di
sedere in terra sopra tappeti. E se sono domandati, perche ciò fanno, dicono, che il sedere sopra la terra è cosa molto onorata,
perchè essendo noi di terra ^ ritorneremo in terra, e niuno potrebbe mai tanto onorare la terra, che fosse bastevole, e però non
si dee dispregiarla. E questi Gavi, e tutti della loro progenie sono di quelli, i predecessori de’ quali ammazzarono San Tommaso 8aa Apostolo: e niuno dei detti potila entrare nel luogo do(cosa veramente compassionevole), come accadde nella morte del re di Narsinga, clic aveva un novero di tali persone grandissimo ». (Viag. t.II. p. i56. v. t. I.
p. 175. n b).
819. Niuno mangierebbe delle carni del bue. Il P. Paolino cosi discorre nel sistema Bramanico (p. 197.) s> 13os Muri Kala vel puschu dictus, a quo Shii>a deus,
idest sol, vel Bacchus pashubadi, idest dominus vel maritus vaccae denominatila
fuit ». Narra di aver veduto a Pondicheri la festa del bue rappresentante Shiva
con gran pompa e apparato. Secondo un missionario da lui citato, nell’opinione di
quelle genti il tramutamento d’un anima il più onorevole dopo quello di passare nel
corpo umano è di entrare nel corpo del bue o della vacca (Syst.Bram.p. 198). Narra
poi molti altri fatti, i quali dimostrano che gl’indiani sono non meno superstiziosi
digli antichi Egizj nel prestar culto ai bue e ala vacca.» Indorum tanta iu vaccam
religio, atque hinc in Malabaria hodiedum in loto suo vigoie exislus illa lex,
qua morte addicitur ille qui vaccam interficit ». Furono appiccati cinque uomini nel ’1\avancoreperchè avevano ammazzata una vacca Un catecumeno disse al
Missionario: » che l’uccider la vacca, e mangiarne la carne era lo stesso che l’uccider la madre e mangiarne la carne (ibid. p. 199.). D’onde avvenisse tale opinione lo abbiamo altro luogo esplicalo (t. i. p. 175. n. d).
820 Gavi (v. t. 1 p. 174. n.)
821. Sterco di bove. Narra il Barbosa che le donne che spazzano il palazzo
del re di Culicut, imbolano i pavimenti con sterco di vacca stemperato (Ram. t. I.
p. 338. c.). Questa superstizioue deriva dal culto che rendono a quel quadrupede.
Nana un rito più sporco il P. Paolino: che agl’iniziati nel cullo ili Bhavani e di
Lacksrni fanno bere una pozione detta pancadevja composta dolina, e di stereo
di vacca stemperato nell’acqua, cui aggiungono latte fiesco, burro, e latte acid’
(Sj’st. Bram. p. 202.)
822. Ammazzarono San Tommaso. Come avvertimmo essendo i Gavi l’abietta
e detestata tribù Indiana, i Cristiani di Coulam o del /ravancore, dai quali il Polo
• einbi.j avere attinte le tradizioni relative all Apostolo, avranno imputata a quelL’
ini (.lice e calunniata tribù tal’empia uccisione.