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degli altri re passati. In questo reame non nascono cavalli 8’’’J e per questa causa il re di Maabar, e gli altri quattro re suoi fratelli consumano, e spendono ogn’anno molli denari in quelli, perchè ne comprano dalli mercanti d’Ormus, Diufar, Pecher, e Adem 813, e d’altre provincie^ che glieli conducono. E si fanno ricchi, perchè glie ne vendono da cinque mila, per cinquecento saggi d’oro l’uno, che vagliono cento marche d’argento 8l^, e in capo dell’anno non ne rimangono vivi trecento, perchè non hanno, chi li sappia governare, nè mariscalehi, che li sappino medicare, e bisogna, che ogn’anno li rinnovino. Maio penso, che l’aere di questa provincia non sia conforme alla natura dei cavalli, perchè quivi non nascono, e però non si possono conservare. Li danno da mangiare 8,5 carne cotta con risi. Se una cavalla grande sara pregna di qualche bel cavallo, non però partorisce se non un poledro piccolo mal fatto, e con li piedi stoni, e che non è buono per cavalcare. S’osserva ia detto regno quest’altra consuetudine, che quand’alcuno ha commesso qualche delitto, per il quale si giudichi, ch’ ei meriti la morte, e il signore lo voglia far morire, allora il condannato dice, eli’ egli si vuole uccidere ad onore, e 812. Non nascono cavalli. » Tiene di continuo questo re (di Narsinga’) da ’ milie cinquecento defunti, e più di 2000. cavalli. CosUno » primi da i5o<>, in 2000. ducali l’uno.... li cavalli costano da trecento fino a secento ducati l’uno, s> e alcuni eletti per la sua persona da 900. fino a 1000. ducati.... vivono poco tempo questi cavalli, e non nascono in qu<sto parse, ma tutti vengono condotti dai regni d’Ormuz, e di Cambaja » (Barros. 1. c.) 8i5. Ormus, JJiuJar Pecher, e Adem. Leggesi nell’ediz:onc Basilense: Curmos, (Itisi, Durfar, Ser e Eden (Nov Orb. p. 4ob.) Nei testo della Crusca; Quisai, Far Ser, Dan. Valutabile è la variante Ser invece di Pecher, che semora essere il luogo della costa d’Arabia che posteriormente rammenta tol nume d’¿.’fci’er, che è Seger sulla costa d’Arabia. 814 Cento Marche d’argento. Ossia ottocento once del peso di Francia. Lungamente tratta il Ducangio della maica. Secondo esso la voce è d’origine Teutonica e significa segno. La marca peso d’U’ oro e dell’argento cominciò ad essere in uso ai tempi di Filippo I. re di Francia dal 107$, al ioy3. Quattro marcile erano in uso in Francia, di Froyes, di Limoges, la Turonense, e di Roccellu o d’Inghilterra del valore di 20 soldi Tornesi. Di questa più generalmente in uso può congettuiarsi che intenda favellare il Polo. Fuvvi una marca della Curia Uomanache incominciò ad essere in uso sotto Giovanni XXU- allorchè la corte pontificia risiede^ va in Avignone (Du Cmg. vox Muca.) 815 ÌA danno da mangiare. (v. t. 1. p. 172, n. c)