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G A P. XV. Del quinto regno di Lambii. Lambì i è un regno ?66, che ha re, e favella da sua posta. Le sue genti adorano gl’idoli, e chiamansi del Gran Can. Hanno verzino in gran quantità, e canfora, e molte altre spezie. Seminano una pianta, che è simile al verzino, e quand’ell’è nata, e cresciuta in piccioli ramuscelli li cavano, e li piantano in altri luoghi, dove li lasciano per tre anni. Dopo li cavano con tutte le radici, e adoperano a tingere. E M. Marco portò di dette semenze a Venezia, e seminolle, ma non nacque nulla, e questo perchè richiedono luogo caldissimo. Sono in questo regno uomini che hanno le code 767 più lunghe d’un palmo a modo di cane, ma non 766. Lambri è un regno. Il Beaulieu dice (1. c.) che sotto la linea equinoziale è il piccolo stato d’Andigri, » plus Ioin celui deJambi, le plus riche apres Achem, ensuite celui de Palimbam »: e che questi sono sulla costa orientale.Fu creduto che il Lambri del Polo fosse questo Jambi, ove è un fiume di detto nome oggidì; ma siccome nel capo XVII. dice che partendosi dalla Giava, e dal regno di Lambri poichè si è navigato da circa i5o. miglia verso tramontana trovasi l’isola di Nocueram che appartiene al gruppo d’isole di Nicobar, non può essere che Lambri, fosse ove è il fiume Jambi) cioè sulla costa orientale dell’isola, a mezzodì della linea equinoziale, e perciò osserva il Marsden a ragione che dovevano essere due regni distinti Lambri, e Jambi. D.Giovanui di Barros storico di somma autorità descrive con quest’ordine i paesi della costa di Sumatra. Duya a 5.° io’, di Lat. settentrionale, indi Lambri, Achem, Biar, Pedir, Lide, Pereda, Pacem, Baraz, e Jambi, e Palimbam al loro luogo: e indi continuando a descrivere la parte occidentale dell’isola ritorna a Duya e a Lambri. E evidente adunque che due paesi distinti erano Lamhri, e Jambi, e che il primo era nella parte settentrionale dell’Isola verso Achem, e che se oggidì non se ne fa più menzione,ciò addiviene perchè la potenza di Achem richiamando a se tutti i traffici e la ricchezza, gli altri luoghi sono decaduti. Addiviene facilmente che sorgano e decadano le città in un paese selvoso, ove le case soao fatte di stuoje e di canne, e coperte di foglie di palma. 767. Uomini che hanno la coda. Questa è una favola narrata anche dai Cineai. La raccontò l’interprete di detta nazione che aveva il Carletti come lo afferma nell’opera manoscritta dì cui diamo conto nella storia del Milione. A questo viaggiatore fu detto che questi uomini si trovavano nell’isola d’Hainan, e che i Cinesi appellano questi uomini Zin-zin. Fondamento a tali favolosi racconti dierono l’avere confusi i bai bari di quelle contrade con gli scimmioni, e cosi detti Orang-utang (V. t. 1. p. 164. n. 1.) abitatori di quelle stesse foreste. Eravi in questa isola una salvatica gente che solo per l’uso della parola sembrava essere distinta dalle belve, tanto la deficenza de’ lumi religiosi e degli ordinamenti civili avvilisce l’urnan ge