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altra, e il re con grandissimo piacere le stava a vedere,, e poi se ne ritornova a casa. Alcune fiate si faceva portar da mangiar’ in quei boschi, ch’erano folti e spessi d’alberi altissimi, servito dalle dette damigelle. E con questo continuo trastullo di donne s’allevò senza saper ciò che si fossero armi. La qual cosa alla line li partorì, che per la viltà, e dappocaggine sua, il Gran Cau li tolse tutto lo stato con grandissima sua vergogna e vituperio, come di sopra si è inteso. Tutta questa narrazione, mi fu detta da un ricchissimo mercante di Quinsai, trovandomi in quella citta qual’era molto vecchio, e stato intrinseco famigliare del re Fanfur GiS, e sapeva tutta la vita sua, e aveva veduto detto palazzo iu essere, nel quale lui volse condurmi. E perchè vi stanzia il re deputato per il Gran Can, le loggie prime sono pure come solevan essere le camere delle donzelle sono andate tutte in ruina, e non si vede altro,, che vestigi. Similmente il muro che circondava li boschi e giardini è andato a terra, e non vi sono pili nè animali, nè alberi. Di scosto da questa città circa venticinque miglia 6a9, v’ è il mare Oceano fra Greco, e Levante, appresso il quale v’ è una città detta Gampu 630, dove è un bellissimo porto, al quale ar628. Del re Fanfur. Qui come negli altri luoghi ove rammenta il Fanfur seni pre intende di fave-lare deU’Impor.vlore Fu-tsong, principe secondo le storie Cinesi dedito alle donne e al vino, che mori di 35. anni, dopo dicci di regno. Esso fu non cui ante dell’onore dell’Impero, della gloria dei sudditi, c perciò abbandonò la sua autorità al perfido Kia-sse-lao, e agli altri ministri che non fienali erano vendicativi, venali, e scostumati, e agevolarono pel loro astioso contegno ai Mogol li I’ acquisto della città di Fan-ching e di Siang-nan, e prepararono in tal guisa l’intera ruina dell’Impero (Hist. Gen. de fa Chin. t. IX. p. 556). Sembra che i fanciulli sollevati posteriormente al irono dalle cabale ministeriali, non gli considerassero i Mugolìi come legittimi Jmperadori della Cina. 629. Venticinque miglia. Per quanto si dicesse (n. 5y5) che secondo lo Staunton l’imboccotura del fiume sia a sessanta miglia dalla città. La carta particolare della provincia di Fche-kiang giustifica l’asserzione del Polo, che il golfo che il liume fa allimbeccatnra, r a poco più di 20 miglia geografiche di distanza. 65o. Gampu. Il Marsden congettura che sia il porto di A’irnpo che è sessantacinque in g!ia distante da Hang teheu iu retta linea. Il celebre I). Giovanni Uarros termina la ottava parte della sua divisione dell’Asia al promontorio che 6 quasi nel me il o di tutta la costa «Iella Cina,, che i nostri (ei dice) chiamano lÀmpo per ca,, gione il’una città illustre, che siede alla volta di detto • apo, chiamata da quelli del „ paese ¡\impo,, (Asia Ven. i5ti?. p. 127). In altro luogo (p. 172):» più innanzi env Itala rt-gion della China, divisa in quindici governi, o proviucie, ognuna delle