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stanno a darsi buon tempo tutto il giorno con le lor donne, e poi la sera se ne ritornauo a casa sopra dette carrette. Hanno un costume gli abitatori di Quinsai, che come nasce un fanciullo, il padre, o la madre fa subilo scriver il giorno, e 1 ora, e il punto del suo nascere. E si fanno dire agli astrologhi, sotto qual segno egli è nato, e il tutto scrivono • e come egli è venuto grande, volendo far mercanzia, viaggio, o nozze, se ne va all astrologo con la nota sopraddetta. Qual veduto, e considerato il tuito, dice alcune volte cose, che trovate esser vere le genti li danno grandissima fede; e di questi tali astrologhi, ovvero maghi ve n’è grandissimo numero sopra ciascuna piazza. Non si celebreria sposalizio se l’astrologo non li dicesse il parer suo 6,5. Hanno similmente per usanza, che quando alcun gran maestro ricco muore, tutti i suoi parenti si vestono di canevaccio, cosi uomini come donne, andandolo accompagnare fino al luogo dove lo vogliono abbruciare, e partano seco diverse sorti d isti irnienti, con li quali vanno sonando e cantando in alta voce orazioni agl idoli, e giunti al detto luogo gettano sopra il fuoco molte carte bombagine GlG, dove hanno dipinti schiavi, schiave, cavalli, cammeli, drappi d’oro e d’argento, perchè dicono, che il morto possedera nell’altro mondo tutte queste cose vive di carne, e d’ossa, e avera denari, drappi d’oro, e di seta; e compiuto d abbruciare suonano ad un tratto con grand’allegrez615. Astrologo non li dicesse il parer suo » Quei ciarlatani, dice il Duhaldo, „ (t. III. p. 2jg) che cercano d’ingannare coll’astrologia giudiciaria che predicono „ gli avvenimenti, desumendoli dalla situazione dei pianeti, e dalle diverse loro ap„ parenze, hanno crediti presso i deboli e i superti/.iosi. Assegnano le ore proprie a „ ciascuna cosa, come i lunari dei nostri pastori, e indicano con un segno quando «> conviene farsi cavar sangue, prendere un purgante, tosare le pecore, viaggiare, „ tagliare i boschi, seminare, piantare ec. Vi segnano il tempo oppor tuno per domandar gra/ie all’Irnperadore, per onorare i morti, fare sacriticj, maritarsi, iin,1 prender viaggi, fabbricar case, invitar gli amici, e tuttociò che interessa affari n pubblici o privati. Osservano ciò i Cinesi tanlo scrupolosamente, che non OS ere b», bcro far nulla contro la prescrizione del lunario che consultano come un oracolo.„ bi6. Molte carte bombatine. Dell’uso di bruciar tali carte rappresentanti monete e.diri oggetti nei funerali dei Cinesi, c della superstizione clic ha fatta prevalere tale c >sturuauza, ne parla come il l’olo il Via gai Ila ns (Nouvtll. IV c’ lai. p. i6«j. V. t. I. p. |/,7 n. b). Descrive i rili funebri dei Cinesi di tutti i ceti il Uuhaldo, e feceli rappi esentar e coi bulino (t. II. p. 124. e seg.) 4 ’