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ve acciocchè quelli., che stanno a magiar, sentati dalle bando, possine riguardare di qua e di là, e dare dilettazione a gli occhi per la varietà, e bellezza de’ luoghi dove vengono condotti. E veramente l’andare per questo lago dà maggior consolnzione., e sollazzo, che alcun’altra cosa, che aver si possa in terra, perchè 1 giace da un lato a lungo della città, dimodochè di lontano stando in dette barche si vede tutta la grandezza, e bellezza di quella, tanti sono i palazzi, tempi, monasteri, giardini con alberi altissimi, posti sopra l’acqua, e si truovano di continuo in detto lago simil barche con genti, che vanno a sollazzo, perchè gli abitatori di questa città non pensano mai ad altro, se non che, fatti che hanno i loro mestieri, ovvero mercanzie, con le loro donne, ovvero con quelle da partito, dispensano una parte del giorno in darsi piacere, o in dette barche, ovvero carrette per la città, delle quali è necessario, che ne parliamo alquanto, per esser un de’ piaceri, che gli abitanti pigliano per la città, al medesimo modo che fanno con le barche per il lago. E prima è da sapore, che tutte le strade di Qninsai sono «aleggiate di pietre, e di mattoni, e similmente sono saleggia t^ -tutte le vie, e strade, che corrono per ogni canto della provincia di Mangi, si che si può andare per tutti i paesi di quella seuza imbrattarsi i piedi. Ma perchè i corrieri-del Gran Can, con prestezza non potriano con cavalli correre sopra le strade saleggiate, però è lasciata una parte di strada dalla banda, senza saleggiare, per causa di detti corrieri. La strada veramente principale, che abbiamo detto di sopra, che corre da un capo all’altro della città, è saleggiata similmente di pietre, e di mattoni, dieci passi per ciascuna banda, ma nel mezzo è tutta ripiena d’una ghiaja piccola, e minuta con li suoi condotti in volto, che conducono le acque, che piovono ne’canali vicini, di sorte che di continuo stà asciutta. Or sopra questa strada di continuo si veggono andar su, e giù alcune carrette lunghe coperte., e acconde con panni, e cuscini di seta, sopra le quali vi possono stare sei persone, e vengono tolte ogni giopno da uomini e donne, che vogliono andar a solazzo. E si veggono tuttora infinite di queste carrette andar a lungo di detta strada per il mezzo di quella, e se ne vanno a’ giardini, dove vengono accettati dagli ortolani, sotto alcune ombre fatte per questo effètto, e quivi